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Immagine del redattoreANPI Santarcangelo di Romagna

Medaglia d’Argento a Bellaria-Igea Marina e Montecopiolo, l’ANPI non viene invitata



Nella giornata di oggi, giovedì 17 novembre, presso la prefettura di Rimini i comuni di Bellaria-Igea Marina e Montecopiolo riceveranno la Medaglia d’Argento al Merito Civile conferita dal Presidente della Repubblica Mattarella in ricordo di Ezio Giorgetti e Osman Carugno, Giusti tra le Nazioni. Non possiamo che accogliere questa notizia con gioia; eppure con amarezza e sorpresa notiamo che questo evento, che dà tanto lustro al nostro territorio e alle nostre genti, non solo è stato organizzato su invito di un ristrettissimo numero di persone (circa una ventina) ma non è stato minimamente pubblicizzato. Negli ultimi anni la vicenda è stata riportata alla luce dal giornalista e scrittore Emilio Drudi che ne ha narrato gli eventi nel suo libro “Un cammino lungo un anno” (ed. Giuntina, 2012) e sul quale l’Anpi sezione Alba Mini di Santarcangelo di R. ha costruito un progetto rivolto agli istituti scolastici del territorio finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. In questi anni il nostro impegno è stato quello di ridare voce a questa storia, collaborando in primis con le scuole locali e con i comuni di Montecopiolo e Bellaria-Igea Marina, accompagnando le scolaresche nei luoghi chiave di questa vicenda. Esprimiamo quindi tutta la nostra perplessità per il mancato coinvolgimento della nostra associazione così come quella dello scrittore Emilio Drudi non riuscendo a darci una spiegazione convincente sulla mancata pubblicità dell’evento e di cui l’impressione che se ne coglie è quella di un avvenimento di cui non andare orgogliosi. Ci sorge questo dubbio dopo alcuni episodi: il primo riguarda la negazione da parte della Prefettura della possibilità di celebrare il 78simo anniversario della Liberazione di Santarcangelo che cade, come ogni anno, il 24 settembre e che per coincidenza quest’anno era anche vigilia delle elezioni politiche. Tutto ciò quasi fosse una data non condivisibile da tutti, da far rientrare nelle logiche di parte e degli opposti estremismi, come se non si trattasse di una ricorrenza super partes; il secondo la non reazione della Prefettura di fronte a un sindaco del riminese che dichiara di indossare orgogliosamente “la camicia nera”, simbolo di una storia italiana tanto nefasta quanto dolorosa.

Non dovremmo essere noi a ricordare alle istituzioni che la nostra è una Repubblica nata dalla Resistenza che ha imprescindibilmente nel suo DNA l’antifascismo e che a una ricorrenza che ricorda le donne e gli uomini che si batterono per un mondo più giusto dovrebbe essere data il massimo della visibilità.


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